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interno masseria Lizza

La gran massa di gente e comunità che si stanziò nelle campagne a nord di Lecce per lavorare la terra nella prima metà del Cinquecento, fece sorgere quasi spontaneamente diverse chiese, spesso molto lontane dalla città, che permettevano ai fedeli di poter seguire le funzioni religiose la domenica senza per questo dover partire (spesso a piedi) col seguito della famiglia, per il capoluogo. Questi templi sorgevano sempre accanto ad una masseria, abitata già di per sé da tre o quattro famiglie di contadini, ai quali si aggiungevano i fedeli che abitavano in luoghi ancora più isolati.

Un caso a parte è la sontuosa chiesa della Madonna di Cerrate, una vera e propria cattedrale fra gli olivi, dove una comunità bizantina già lavorava la terra in quella zona prima dell’anno Mille. Fu fondata alla fine del XII secolo da Tancredi d’Altavillaconte di Lecce. La leggenda vuole che in questo luogo sia apparsa a Tancredi la Madonna, fra le corna di un cervo, da cui il nome (Cerrate o Cervate). La località fu un importante polo religioso e culturale fino al Cinquecento, successivamente trasformata in masseria. Nel 1711 l’abbazia venne saccheggiata dai pirati turchi e cadde in uno stato di abbandono, proseguito fino a tempi recenti, in cui è passata in gestione al Fondo Ambiente Italiano.

Santa Maria di Cerrate

Santa Maria di Cerrate

Interno Santa Maria di Cerrate

Interno Santa Maria di Cerrate

Santa Maria di Cerrate

Santa Maria di Cerrate

Santa Maria di Cerrate

Santa Maria di Cerrate

Un casale medievale era anche San Ligorio, che nella sua piazzetta ospita la piccola chiesa, costruita dai Palmieri, il cui stemma nobiliare campeggia sul muro accanto.

San Ligorio

San Ligorio

San Ligorio

San Ligorio

Non molto distante da essa, c’è Masseria Lizza, che anch’essa ospita una bellissima cappella settecentesca, al cui interno si possono vedere ancora oggi due statue, anche se molto rovinate, una delle quali potrebbe essere Santa Irene, l’antica patrona della città di Lecce.

Masseria Lizza

Masseria Lizza

Anche presso Masseria Solicara, complesso masserizio di notevole interesse sorto dall’accorpamento di due torri in epoca cinquecentesca, si trova una bellissima chiesetta: l’interno, anche se rimaneggiato, mostra ancora il gusto barocco col quale fu decorata, dai fregi che ne adornano l’interno. La pala d’altare mostra una tela imponente, ma che necessita un restauro conservativo, in quanto si riconoscono appena due frati, ma non la scena che un tempo era descritta.

Ai margini di ciò che rimane dell’antica “Foresta di Lecce”, nel feudo di San Marco, sorge la chiesa di Masseria Rauccio, che nel catasto onciario di Lecce del 1755 troviamo riportata fra i beni del “Venerabile Convento della Santissima Annunciata dè P.P. Predicatori fuori le Mura di Lecce”. Purtroppo, del monumento, riconducibile al 1600, restano soltanto alcuni brandelli dei muri perimetrali, ma i frammenti dell’altare testimoniano la ricchezza di questa chiesa, che costituiva il punto di riferimento religioso per tutti i contadini dell’antico feudo di San Marco.

Masseria di Rauccio

Masseria di Rauccio

Masseria di Rauccio

Masseria di Rauccio

Masseria di Rauccio

Masseria di Rauccio

Presso Masseria Coccioli, riportata nella “Platea di Cerrate”, esiste ancora oggi un’altra chiesetta. Questo complesso masserizio, sorto nel Cinquecento, è di notevole interesse storico e architettonico, e nella seconda metà del Settecento divenne “casino di villeggiatura” del nobile Oronzo Maresgallo, alle cui dipendenze lavoravano tutti i contadini che frequentavano questa chiesetta.

masseria coccioli

Masseria Coccioli

La chiesa di Masseria Monicelli ha oggi perso tutte le sue originarie caratteristiche, compresi gli arredi, ma testimonia come anche qui, siamo sempre più nel nord leccese, la presenza religiosa era più che mai necessaria.

masseria monicelli

Masseria Monicelli

Facente parte della “Platea di Cerrate”, c’è infine anche la chiesa di Masseria Ghietta. Oggi è proprietà privata e non più accessibile, ma negli anni dell’abbandono fu purtroppo depredata di tutti i suoi altari e le bellezze architettoniche in origine la decoravano.

Masseria Ghietta

Masseria Ghietta

Masseria Ghietta

Masseria Ghietta

Masseria Ghietta

Masseria Ghietta

Questo scenario, riportandoci indietro nei secoli, ci permette di comprendere appieno come la vita della grande comunità contadina che abitava fuori la città, non poteva prescindere dai riti e le consuetudini religiose che da sempre hanno animato questa terra.

 

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