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  • Le chiese e le cappelle votive del Salento

    Nelle campagne attorno a Masseria Melcarne, abitate da secoli e secoli di attività agricole, non potevano mancare i segni della religiosità che ha sempre accompagnato la gente di questa terra. Chiese, cappelle ed edicole votive, infatti, si susseguono fra i campi e gli oliveti, lontano dalle città e i borghi abitati, perché erano i luoghi frequentati dai contadini e le loro famiglie. Queste la domenica o nelle pause del loro pesante lavoro nella terra, vi si dirigevano per seguire i culti cristiani.

    Attorno all’Abbazia di Cerrate, che era il cuore pulsante di tutto questo territorio, animato dai monaci italo-greci, si trovano altri luoghi dove le comunità si raccoglievano in preghiera. È il caso del casale medievale di Andrano, situato fra gli oliveti fra Surbo e Trepuzzi, di cui sopravvivono solo ruderi, poche costruzioni e lunghi muri costruiti con il classico metodo di fine Quattrocento, tenuti insieme col “bolo”, la terra rossa usata come collante. Fra questi ruderi si erge una maestosa costruzione, che molto probabilmente doveva essere la chiesa di questo casale agricolo.

    Anche la chiesa presso Masseria Rauccio è diventata ormai un rudere. Ma doveva essere assai importante e tutta affrescata, costruita all’inizio del 1600 e posta non lontano dalla famosa Via del Carro, che passava a pochi metri da qui, collegando Brindisi con Otranto…

    Masseria Rauccio

    A Masseria Ghietta, invece, la chiesa è rimasta in piedi. Un vero miracolo, anche se purtroppo non è oggi accessibile. Essa era il centro di raccolta dei fedeli che ruotavano attorno a questa masseria, che era fornita di un grande frantoio ipogeo e doveva quindi essere abitata e frequentata da un considerevole numero di popolazione.

    L’immagine più bella, però, che meglio esprime la religiosità di quella gente povera e semplice che passava da qui (siamo sulla strada che porta verso Trepuzzi), la troviamo nell’edicola del Crocifisso, ricavata da un enorme blocco monolitico di pietra leccese, al cui interno è stato realizzato un pregevole affresco. E’ difficile risalire al periodo in cui fu costruito questo piccolo capolavoro, ma tutto lascia supporre che ci troviamo a cavallo del 1600… Un’epoca che ci appare lontana, ma che osservando questa nicchia scavata nella pietra, possiamo sentire i sussurri che qui lasciavano i passanti, rivolgendosi al loro Salvatore Crocifisso!

  • Lo zafferano in Salento

    Nelle campagne tra Surbo e Trepuzzi, ma anche in agro di Zollino, da qualche anno è tornata alla ribalta un’antichissima coltivazione che fece una piccola grande storia, in Salento: quella dello zafferano. Esso è annoverato tra le spezie più celebri e costose del mondo!

    Originario della Grecia e dell’Asia Minore, fu coltivato per la prima volta in Grecia, prima di essere diffuso poi negli altri continenti. Ci rendiamo conto della sua importanza leggendo il libro di Antonio de Ferrariis, il Galateo (il “De situ Japygiae”), che visse tra il 1444 e il 1517…

    “Al tempo dei nostri padri nel Salento lo zafferano era presente in questa zona e non altrove. Donde provenisse fin qui, non si sa, ma pare che questo terreno produca lo zafferano spontaneamente. In ogni campo non frequentato dai maiali spunta in gran quantità lo zafferano selvatico, che è simile a quello degli orti ovvero coltivato nel fiore, nel bulbo, nei filamenti. Fioriscono anche nello stesso periodo, cioè dopo il sorgere della stella Arturo. Teofrasto si domanda se quello che è ora lo zafferano sativo sia stato un tempo selvatico, e se come gli animali così anche le piante imparano ad addomesticarsi nelle mani degli uomini. Approfondire la questione se quanto oggi è domestico sia stato tutto selvatico, non pertiene a questo mio lavoro: è una materia che, come è degna di studio, così è difficile da indagare. Ma non può affatto ignorarsi che molte sono le cose che mutano e con la coltivazione o si liberano totalmente del precedente stato di selvatichezza o si addomesticano, così come anche molte sono le cose che, se trascurate, diventano selvatiche o peggiorano. Ritengo che se qualcuno trapiantasse dei bulbi di zafferano selvatico da questo a quell’altro terreno e li coltivasse diligentemente, lo zafferano selvatico diventerebbe, col tempo, tale quale è ora quello sativo”.

    Una pagina appassionata di un illustre salentino che di storia, archeologia, geografia e tradizioni si occupò, indagando a fondo tutta la Terra d’Otranto, in un epoca pionieristica, di cui pochissimi altri autori ci hanno lasciato traccia. E che con questo spaccato ci mostra un aspetto della nostra terra così autentico e vicino ai nostri giorni!

     

    fiori zafferano Salento

     

    vasetto di zafferano Salento

  • Past e Fasul a Masseria Melcarne

    No, non è una serata dedicata al tipico piatto delle cultura contadina italiana (peraltro buonissimo) ma il nome della band protagonista del secondo appuntamento con la Piccola Rassegna Musicale di Masseria Melcarne che si terrà venerdì, 12 luglio a partire dalle ore 21.30

    Sarà una serata animata e divertente dove piacevoli sonorità swing accompagneranno una cena gustosa e scenografica, sullo sfondo dell’antica torre del XVI secolo!

    Past e Fasul è una minestra tipica della nostra tradizione musicale, un piatto gustoso e salutare dove la canzone popolare italiana si incontra con le sonorità jazz americane sino ad ottenere un’alchimia di sapori che riporta alla mente l’Italia degli anni del Dopoguerra
    Per fare una pasta e fagioli a regola d’arte: cucinare 250 g di fagioli swing, aggiungere un pizzico di pepe gipsy, mescolare il tutto con un po’ di irona e il piatto è servito!

    Per informazioni e prenotazioni 368/958324

    Photo Credit: Facebook @Pastefasulitalianswing

     

  • Desafinado Mood – Fisa in Solo a Masseria Melcarne

    Desafinado Mood – Fisa in Solo è il titolo del concerto che apre la stagione della piccola Rassegna Musicale di Masseria Melcarne.

    Spaziando dalla bossanova allo swing, dalle colonne sonore al cantautorato di qualità, Francesco Galizia, virtuoso polistrumentista di OSTUNI (pianoforte/tastiere, fisarmonica, sassofoni) ci regalerà una serata da ricordare!

    Valente arrangiatore e docente, è un musicista poliedrico da sempre dedito a stili e generi musicali che spaziano dal manouche al pop, dal tango argentino al cantautorato, allo smooth jazz.

    Ha al suo attivo partecipazioni in qualità di orchestrale in diverse produzioni televisive RAI e MEDIASET, tra cui PREMIO BAROCCO, OSCAR TV, MILANO GOSPEL FESTIVAL.
    Inoltre, ha suonato in svariati festival (Notti d’Estate a Castel Sant’Angelo, Swing on the beach, Multiculturita Jazz Festival) ed ha inciso in diversi album blues, gipsy jazz, gospel, pop.
    Tante le collaborazioni con artististi di grande fama come Mario Rosini, Pooh, Antonella Ruggiero, Gigi D’Alessio, Renzo Arbore, Tito Schipa Jr, Antonio Palazzo , Gianni Morandi, Savino Zaba, Cheryl Nickerson, Cheryl Porter, Karima, Serena Autieri, Michele Papadia, Giancarlo Giannini.

    Appuntamento dunque a venerdì, 5 luglio a partire dalle ore 21.30

    Per informazioni e prenotazioni 368/958324

  • Estate 2019. La piccola rassegna musicale di Masseria Melcarne

    L’estate 2019 sarà una stagione ricca di eventi in tutto il Salento, anche a Masseria Melcarne!

    Come ormai da tradizione, abbiamo programmato per i nostri ospiti un calendario di appuntamenti durante i quali la nostra passione per il buon cibo incontrerà quella per la musica di qualità, che ci fa sognare, divertire, ballare per tutta la sera.

    Dalle familiari note della musica popolare italiana alle appassionate sonorità del tango argentino, dalla raffinate melodie jazz, all’allegria della samba: i generi musicali più disparati si alterneranno nelle calde sere d’estate, sullo sfondo della suggestiva torre fortificata del XVI secolo, per dar vita ad una piccola rassegna musicale di grande fascino.

    Si inizia venerdì, 5 luglio, con il primo appuntamento dedicato al suggestivo percorso musicale di Francesco Galizia nel suo “Desafinado Mood” ma si prosegue anche ad agosto con altri incontri di grande fascino.

    Questo il calendario completo:

    Venerdì, 5 luglioDESAFINADO MOOD. FISA IN SOLO

    Percorso musicale tra bossanova e swing, dalle colonne sonore al cantautorato di qualità

    Venerdì, 12 luglioPAST E FASUL

    La musica popolare italiana incontra le sonorità jazz americane, per un’alchimia di sapori davvero unica

    Venerdì, 19 luglioVALELSON

    Viaggio sonoro dall’America degli anni ’30 e ’40 ai brani di Edith Piaf, passando per il tango argentino e il cantautorato italiano di qualità

    Venerdì, 2 agostoLARRY FRANCO E DEE DEE JOY

    Atmosfere irripetibili e sotrie di Jazz con le melodie più belle del panorama italiano ed internazionale

    Venerdì, 9 agosto – VALENTINA MADONNA JAZZ QUARTET

    Il linguaggio unico e intenso ma anche fresco, giocoso e originale del Jazz per una serata tra le scintillanti atmosfere del GRANDE GATSBY

     

    Info e prenotazioni 368/958324

  • Valelson a Masseria Melcarne: venerdì, 19 luglio

    Estate a Masseria Melcarne fa rima con musica! Venerdì 19 luglio, alle ore 21,30, nella splendida cornice di Masseria Melcarne, si terrà la terza serata della rassegna musicale estiva.

    Protagonista dell’evento è il duo VALELSON, ovvero l’approccio della cantante Valentina Madonna e del fisarmonicista Alessandro Gazza alla musica, intesa dai due artisti non solo come ritmo e melodia ma, soprattutto, come istinto, creatività e passione. Entrambi interpreti di jazz e musica classica su prestigiosi palcoscenici nazionali ed internazionali, intraprendono un viaggio sonoro che va dall’America degli anni ’30 e ’40 ai brani di Edith Piaf, passando per il tango argentino e il cantautorato italiano di qualità e spessore. Intrecciando jazz, improvvisazione e talento, VALELSON seleziona una serie di melodie senza tempo e dal sapore fortemente evocativo. Insieme traghettano il pubblico in un’atmosfera vintage e sofisticata che rimanda all’eleganza e al fascino di un tempo perduto ma sempre in grado d’intrigare e sedurre.

    Biografia artisti

    La voce di VALELSON è affidata a Valentina Madonna, sorprendente interprete di canto jazz ed etnico ma anche soprano lirico di coloratura. Artista poliedrica che, oltre ad aver pubblicato tre album discografici a suo nome presentati nell’ambito delle più importanti fiere della discografia internazionale e ad aver collaborato con musicisti del calibro di Xavier Girotto, Ceryl Porter, alterna la passione per la musica con quella per la legge (laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Parma) e per la letteratura. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo romanzo: “Capelvenere”, un mistery che ruota intorno al Vocalise Etude En forme de Habanera di Maurice Ravel. Ospite di programmi televisivi nazionali (Rai, Mediaset) ed internazionali, si esibisce, su invito del consolato italiano in Grecia, nell’ambito dei giochi olimpici del 2004, cantando nell’ambito di numerosi festival e gemellaggi internazionali. Con queste parole, Jose Ruiz Elcoro, pianista e musicologo cubano di fama mondiale, ha definito la sua voce: “Quando canta, Valentina trasmette la sicurezza di un’interprete dominatrice che passa accuratamente tra i registri attraverso un’emissione progettata, definitiva, versatile, sempre misurata e discreta. La sua emozione e la sua raffinata sensibilità risplendono nell’affrontare opere liriche diverse, proponendo connotazioni interpretative sempre varie, in grado di far cogliere pienamente all’ascoltatore la passione e la magia della bellezza eterna propria dell’estetica romantica”.

    Il ritmo e l’armonia di VALELSON sono invece affidati ad Alessandro Gazza, musicista poliedrico apprezzato per il temperamento artistico e il rigore interpretativo. Oltre ad aver frequentando corsi di pianoforte e fisarmonica presso i conservatori di Lecce e Milano, ha successivamente conseguito la laurea in fisarmonica, clavicembalo, organo, composizione organistica e musica jazz. Ha collaborato con numerosi artisti italiani ed internazionali, e svolge un’intensa attività concertistica, proponendo le proprie interpretazioni in Italia e all’estero (Regno Unito, Filippine, Austria, Jugoslavia, Rep. Ceca, Germania, Albania, Stati Uniti), riscuotendo sempre lusinghieri apprezzamenti di pubblico e critica per le sue doti tecniche e artistiche. Attivo, inoltre, come compositore e pubblicista, ha curato un’edizione di composizione di fisarmonica nonché dei metodi di studi per lo stesso strumento.

    Per informazioni e prenotazioni 368/958324

  • La più antica pagghiara del Salento

    A circa tre chilometri a ovest di Masseria Melcarne, nascosta in un oliveto e molto lontana dalle strade percorribili, si trova una straordinaria testimonianza della cultura agricola di questo territorio, che è anche un unicum assoluto per tutta la Terra d’Otranto: la pagghiara più antica che si conosca!

    pagghiara antica

     

    Per un vero miracolo è rimasta in piedi, anche se una parte del tetto ha ceduto, ma non presenta danni strutturali, quindi può essere ancora tutelata. Sull’architrave d’ingresso reca, accanto ad una croce, l’incisione della data che l’ha consegnata alla storia: anno 1441! Con un anticipo di almeno duecento anni sulle più antiche strutture rurali che si conoscevano (peraltro diroccate), a testimonianza dell’antica frequentazione di queste campagne, animate da contadini che si dedicavano agli oliveti e ad altre coltivazioni.

    pagghiara ingresso

    Sull’architrave d’ingresso, l’incisione di una croce

    pagghiara Salento

    L’incisione dell’anno 1441

    Una visita in questo luogo permette di capire come questi uomini riuscissero a rendersi indipendenti e abitassero stabilmente qui, lontani dalle città: accanto alla pagghiara infatti si nota una grande cisterna per la raccolta delle acque piovane. Vi era un sistema di canalizzazione che convogliava la pioggia dal tetto dell’abitazione fino in questo centro di raccolta, con una sapienza idraulica degna degli antichi Romani. Il tetto non sembra simile a quello della pagghiara classica: si notano travi in legno che probabilmente risalgono a quel periodo, infatti il materiale è quasi cristallizzato! Sopra le travi era stato creata una struttura coibentata che impediva all’acqua di penetrare nella casa, canalizzandola quindi nel serbatoio sottostante. All’interno della casetta c’è uno stipo ricavato nella muratura e si notano ancora l’imbotto dove alloggiava la porta dell’abitazione. Oltre ad altre croci, il segno di fede che non mancava mai, nelle lande solitarie, allora come oggi, di questo piccolo paradiso di campagna.

  • L’orto del Galateo

    Un paio di chilometri a sud ovest di Masseria Melcarne, in territorio di Trepuzzi ma oggi difficilmente localizzabile, esisteva cinquecento anni fa la casa di uno dei più grandi personaggi salentini, letterato e umanista: Antonio De Ferrariis, detto il Galateo. Il suo libro più importante è certamente il “De situ Iapygiae”.

    Il Galateo Lecce

    Studiò prima a Nardò, poi a Napoli, dove dal 1465 approfondì le discipline umanistiche e la medicina. Presso l’Accademia napoletana entrò in contatto con un gran numero di intellettuali, che lo aiutarono ad aprire ancora di più i suoi orizzonti. Lavorò come medico a Ferrara, a Venezia, per poi tornare a Napoli, talmente stimato da diventare medico della corte di Ferdinando I d’Aragona. Verso il 1478, per il suo carattere riservato e modesto, si adattò a svolgere la funzione di medico condotto a Gallipoli, dove sposò l’aristocratica Maria Lubelli. La coppia ebbe cinque figli, ma la serenità della sua vita fu turbata nel 1480 dall’invasione di Otranto da parte dei Turchi. Portò la sua famiglia più al sicuro, al riparo dentro le mura di Lecce, dove annotò gli eventi drammatici che stavano scatenandosi nel Salento.

    Antonio De Ferraris

    Vittorio Zacchino, nel suo libro “L’ombra di Cassandra”, riporta l’amore che Antonio aveva per questa sua casa di campagna situata a nord di Lecce, dove personalmente si dedicava a piantare l’olivo, impugnando la falce e la zappa, elogiando la vita rustica e la vera pace che può dare solo la campagna. Nella dolcezza di questa campagna egli ritrova la serenità desiderata, e il tempo da dedicare ai suoi studi nella quiete. L’epistola galateana è un elogio della vita rustica. Così egli scrive: “Quando le cure familiari e la petulanza dei pazienti non richiedono la mia presenza in città, mi godo in campagna la più beata pace. Quando mi è dato di andarmene in campagna, porto con me l’anima mia, non la lascio come fanno molti in città, perchè così facendo non si gode la vera pace”. Purtroppo, la tenuta gli diede molti dolori, come le scorrerie portate dai turchi nel 1480, e quelle dei mercenari veneti pochissimi anni dopo, che portarono il Galateo in gravissime difficoltà finanziarie: quegli assalti, purtroppo, distrussero quel suo piccolo paradiso che aveva in queste campagne.

  • A Masseria Melcarne si degusta l’Angus, prelibata e salutare

    Tenera e pregiata: sono le caratteristiche della carne di Angus che trae il suo nome proprio dall’animale da cui è ricavata, l’Aberdeen Angus, una delle razze bovine più antiche di origine scozzese, allevata in tutto il mondo per la qualità eccellente della sua carne.

    Gli allevamenti di Angus risalgono all’inizio del 19° secolo. Il primo allevatore della storia fu Hugh Watson, che iniziò nella fattoria di Keillor nella Contea di Angus (Scozia), nel 1808, dove raccolse un ampio numero di capi e selezionò i bovini di simile qualità e caratteristiche.

    Tra il XIX ed il XX secolo gli allevamenti si diffusero in tutto il mondo. Per la sua rusticità, la resistenza alle intemperie e l’adattabilità al pascolo oggi è la carne più allevata al mondo, soprattutto in Usa.

    Si caratterizza per essere molto ricca di grasso, particolarmente dolce e gustosa. Una volta cotta il grasso che la compone si scioglie del tutto e la carne sprigiona un aroma intenso, risultando al palato morbida e succosa.

    Recentemente apprezzata in Italia per le sue caratteristiche, l’Aberdeen Angus viene allevato anche in Salento, a due passi da Masseria Melcarne, presso l’azienda dei Fratelli Martella. Qui i bovini, iscritti alla Aberdeen-Angus Cattle Society (Associazione di razza Scozzese) ed all’American Angus Association (America), vengono allevati in purezza allo stato semibrado all’interno dei terreni dell’azienda e nutriti solo con fieno e granaglie di altissima qualità.

    Venerdì 14 dicembre 2018 a Masseria Melcarne potrete assaporare un menù completo a base di Angus genuino e di qualità proveniente dall’allevamento Fratelli Martella.

    Un percorso di Gusto in cui i migliori tagli di Aberdeen Angus saranno raccontati e proposti con le nostre preparazioni, per esaltare tutta la bontà del prodotto. Nel corso della degustazione e in abbinamento ai piatti, saranno serviti vini delle Cantine Giovanni Petrelli di Carmiano.”

    Il Salento del Gusto si presenta a Masseria Melcarne. La guida di Vincenzo Rotino.

    Il Salento del Gusto masseria Melcarne

    Gustosa sorpresa per i gastronauti presenti alla serata. Vincenzo Rotino, attento osservatore del territorio ed esperto di enogastronomia, presenta la sua Guida IL SALENTO DEL GUSTO, itinerario di sapori e profumi nell’eccellenza gastronomica del Salento.

    Un diario di bordo scritto per voi viaggiatori ghiottoni, un viaggio emozionale in compagnia dell’Autore, dei suoi racconti golosi che accompagneranno chiunque voglia avventurarsi tra profumi e sapori…in questa splendente terra del sole.

     

    Il menù completo a base di Angus

    MELCARNE ANGUS menù serata

  • Zagor Band a Masseria Melcarne: un’esplosione di energia

    Un nuovo appuntamento, una nuova serata evento vi aspetta nell’estate di Masseria Melcarne!

    Venerdì, 10 agosto, ci attende un’esplosione di energia e divertimento in compagnia della Zagor Band.

    la Zagor Band nasce nel 2017 da un allargamento della già esistente ZAGOR Street Band.

    Nata con l’intento di trasportare la musica tradizionale salentina (pizzica e popolare) in chiave  moderna, la Zagor Band vede sul palco la presenza di tre cantanti – due voci maschili e  una femminile – 8 fiati ( 1 clarinetto, 1 clarinetto/ Sax soprano, 1 Sax contralto, un Sax tenore, un Sax baritono, una tromba, un trombone, una Tuba/sousaphone), 2 tamburelli/percussioni, una fisarmonica, un basso elettrico/contrabbasso, una chitarra semi acustica e una batteria.

    Si spazia dal funk alla rumba, dal dance allo standard jazz: lo spettacolo è dinamico, il divertimento è assicurato!

    Per informazioni e prenotazioni 368/958324